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GESÙ CRISTO 

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«Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi»

Gesù fu la Compassione venuta in forma umana. Egli diffuse lo spirito di Compassione e consolò gli afflitti ed i sofferenti.

Le buone azioni provocano la reazione dei malvagi, ma non si dovrebbe esitare o temere di fronte all'ostilità degli oppositori. Gesù il Cristo fu il bersaglio di una grande opposizione, ma affrontò apertamente tutti. Per questo motivo, il Suo Nome, la Sua storia ed il Suo messaggio brillano ancora di splendida luce in tutto il mondo. Il suo unico desiderio era quello di diffondere Amore Divino, di offrire Amore Divino, di ricevere Amore Divino e di vivere nell' Amore Divino.

L’avvento del Cristo sulla terra è stato sicuramente un qualcosa di veramente eccezionale. Non tanto perché Egli disse qualcosa in più rispetto ad altri Grandi Maestri o Avatar, ma perché sicuramente questi duemila anni successivi alla Sua incarnazione sono stati molto influenzati dalla fede Cristiana.

Nelle prossime righe faremo solo qualche accenno alla Sua vita, in primo luogo perché è già abbastanza conosciuta, in secondo luogo perché vorremmo soprattutto concentrarci sui Suoi veri insegnamenti, che purtroppo sono stati molto travistati e modificati in questi due Millenni. Si potrebbe dire, infatti, che la Chiesa, specialmente quella Cattolica, nella maggior parte dei casi cammina in direzione diametralmente opposta al principale insegnamento di Gesù, cioè che tutti siamo Uno: «amatevi i gli uni e gli altri come io ho amato voi». Accade, invece, che la comunità Cattolica guardi persone di altre fedi e credi col massimo disprezzo e questo è davvero un paradosso. Chiaramente il nostro è un discorso generale, poiché sappiamo che la Chiesa ha anche fatto moltissime opere buone e di aiuto nel mondo.

Ad ogni modo, suggeriamo a chiunque prenda come riferimento i Testi Sacri del Vangelo  di non interpretato solo come un documento storico-biografico della vita di Gesù, bensì come un testo che cela significati molto profondi che, come tutti i Testi Sacri delle altre Religioni, svelano la strada per arrivare a Dio. Il saggio o l'attento ricercatore riescono a cogliere in una stessa frase diverse chiavi di lettura che possono guidarlo nei vari momenti della vita (spirituale, materiale etc...).

 

BIOGRAFIA | Gesù nacque circa duemila anni fa, in una regione chiamata Palestina nella città di Betlemme. Contemporaneamente dall'Oriente tre re vennero per vederlo. Uno di essi, vedendo il bambino, percepì in lui un innamorato di Dio un altro sentì che sarebbe stato amato da Dio, il terzo re preconizzò che un giorno avrebbe dichiarato la propria unione con Dio. La percezione del primo re indicò il ruolo di Gesù quale "Messaggero di Dio", quella del secondo lo indicò come "Figlio di Dio", il terzo rivelò che il bambino avrebbe un giorno dichiarato: «lo e il Padre siamo Uno».

Nella Sua infanzia Gesù si mise a servizio di suo padre nella professione di falegname. Durante questo periodo di lavoro, le parole di amore, preghiera e virtù di sua madre aderirono saldamente al suo cuore.

Negli anni della Sua misteriosa scomparsa andò nei monasteri situati sul montagne Himalayane, nel Kashmir (Nord India) ed in altri centri d'ascetismo e filosofia orientali, i quali gli conferirono una consapevolezza superiore. Infatti, mentre dapprima credeva di essere il "Messaggero di Dio", dopo la Sua esperienza in Oriente, Egli dichiarò di essere "II Figlio di Dio". Il primo atteggiamento stava ad indicare la dualità, ossia la relazione "Maestro-servo", secondo cui non si può andare di là dei comandi del Maestro, e si devono compiere i doveri prescritti dalle Scritture e dalla religione. Gesù considerava tutto ciò tedioso, poiché capi che si trattava di un'immagine, un riflesso, mentre Dio era il Vero, il Reale, l'Originale. Pertanto, il Suo legame relazionale con il Divino crebbe e s'approfondì. L'Io on era più in una luce distante o un'entità lontana, ma la Luce stessa divenne parte dell'Io: «lo ed il Padre Mio siamo Uno».

Dopo la morte di suo padre Giuseppe, Egli confortò la madre in varie maniere, con conversazioni filosofiche e spirituali. Non si limitò a consolarla, ma le chiese un particolare permesso: «Madre» - le disse - «Dio ha dato un corpo umano per servire l'umanità. Occorre infondere incoraggiamento e forza mentale alla gente debole e bisognosa. Permea, o madre, di aderire a questo genere di servizio». La madre non poté rifiutare il suo consenso e Gesù iniziò da questo punto la sua missione. Andò nel fiume Giordano, dove fu iniziato da Giovanni il Battista. Poi si ritirò in meditazione e là stette isolato per 40 giorni, pregando con intensità e fra austere discipline. Da qui Gesù offrì tre tipi di preghiere.

Una era: «Signore, dammi la capacità di amare tutti allo stesso modo».

La seconda era: «Dammi, oh Signore, la forza di sopportare pazientemente le ingiurie, le critiche e le persecuzioni».

La terza: «Signore, rendimi capace di offrire questo corpo che mi hai dato esclusivamente perché fosse al Tua servizio».

Dopo 40 giorni di penitenza e di preghiera, Gesù lasciò il suo isolamento con la certezza di essere esaudito. Da quel giorno in poi, Gesù si mise ad insegnare i principi fondamentali della filosofia: la vita umana è sacra e ha un valore immenso; se ne deve aver cura e bisogna raggiungere la visione di Dio mentre si è in vita.

Gesù, dunque, predicava ai pescatori, insegnando loro che la vita, come dono prezioso, non va sprecata.

 

LA CROCIFISSIONE | L'influsso che Gesù esercitava sugli animi cresceva ogni giorno di più. Ma la gelosia è un sentimento comune alla gente di tutti i tempi e luoghi. È naturale. Così alcuni, notando l'influenza che Gesù andava sempre più acquistando sui discepoli, furono divorati dalla gelosia. A causa di questo, a Gesù furono creati molti fastidi, soprattutto da parte dei governanti che arrivarono addirittura a crocifiggerlo. La crocifissione ha molteplici significati, l'unico da escludere è che Dio fosse talmente sanguinario da sacrificare Suo figlio come riscatto per salvare l'umanità. Prendendo atto che la crocifissione sia avvenuta davvero, dobbiamo notare come in tutta la storia di Gesù e in tutti i passaggi della vita di un Uomo che fa un percorso spirituale, la crocifissione può rappresentare la morte dell'Ego, per far risorgere il Nostro Sé e divenire un tutt'uno con Dio.

Un altro significato è quello dell'Amore Universale, di amare gli altri più della nostra stessa vita, tanto da sacrificarsi per tutti e perfino perdonare i propri carnefici.

Un concetto ancora più esoterico può essere il simbolo della croce come congiunzione del cielo, della terra (verticale), del regno animale (orizzontale) racchiuse nell'Uomo Realizzato. 

 

LA RESURREZIONE | La figura del Cristo in quanto "guida spirituale" può davvero essere considerata conclusa con la resurrezione, in termini esoterici "Realizzazione", con il Padre Celeste. Tuttavia, per dovere di cronaca, dobbiamo dire che Gesù il Cristo non morì a 33 anni: Egli, dopo la crocifissione, si ritirò in Kashmir, in India, dove visse con il Suo discepolo S. Tommaso per oltre sessant'anni. Ancora oggi a Srinagar, per chiunque volesse visitarla, si trova la reale tomba di Gesù il Cristo. Vi sono molti fonti storiche e documentari a conferma di ciò.

Il SUO INSEGNAMENTO | Tra l'insegnamento dei Grandi Maestri e quello del Cristo non vi è alcuna differenza. Il Cristo conosceva ed insegnava a legge del Karma (Legge di Causa ed Effetto) e del Dharma (Dovere): «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio che mi darebbe subito più di dodici legioni di Angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?» [Matteo 26,452-53-541"]. È chiaro come in questo passo del Vangelo Gesù parli chiaramente della Legge di Causa ed Effetto del Karma e del Dharma, ovvero del dovere di adempire al Disegno Divino.

Inoltre Gesù il Cristo parlò più volte anche di reincarnazione:

  1. "I discepoli gli domandarono: «perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?» Egli rispose: «Elia deve venire a mettere tutto in ordine. Vi dico penò che è già venuto e non l'hanno riconosciuto, ma la hanno trattato come hanno voluto». Allora i discepoli capirono che parlava loro di Giovanni il Battista" [Matteo 17, f10-131]; "«Egli è l'Elia che doveva venire»" [Matteo 11,14]. 
  2. Sapendo che Giovanni Battista era Elia reincarnato, l'attento studioso può notare che la morte del Battista avvenuta per decapitazione non è nient'altro che la legge di Causa ed Effetto (Karma) della Sua precedente incarnazione, ovvero quella di Elia che in nome di Dio decapitò 450 ministri di Baal [1 Re 18,38 Antico Testamento];
  3. "Gesù disse a Nicodemo: «in verità, in verità ti dico che se uno non nascerà di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli chiese: «Come può un uomo rinascere quand'è già vecchio? Può forse rientrare nel grembo della madre per essere rigenerato?» Gesù rispose «Ciò che è generato dalla carne è carne, e quel che nasce dallo spirito è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: bisogna che voi siate generati di nuovo!»" [Giovanni 111,6.1]". A nostro parere questo specifico passo può offrire un duplice insegnamento: il primo è la reincarnazione, indispensabile per il progresso spirituale attraverso le varie esperienze delle vite vissute, il secondo è la Rinascita Spirituale, la morte dell'Ego e la rinascita nel Sé, che ognuno di noi deve compiere per poter raggiungere la Realizzazione;
  4. Nel Vangelo di Tommaso portato alla luce nel 1945, quindi sicuramente meno sottoposto a rimaneggiamenti e censure, vi è scritto: "un giorno chiedemmo a Gesù: «duale sarà la nostra fine?» ed Egli ci rispose: «se scoprite il Principio non dovrete preoccuparvi della fine, perché dove à la fine, là è il Principio. E chi conosce il Principio, conosce la fine e si libera dalle morti». Poi aggiunse: «volete sapere in che modo un uomo si libera dalle morti? Divenendo consapevole di essere già esistito prima di ogni nascita»";
  5. "Passando vide un uomo che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia cieco dalla nascita?" [Giovanni, 9,f 1-21]. Se per i discepoli il concetto di reincarnazione non fosse stato ben chiaro non avrebbero neppure posto questa domanda e invece si interrogarono sul perché quell'uomo fosse cieco dalla nascita: chi ha peccato? Lui o i suoi genitori? E come poteva peccare lui per essere poi punito ad essere cieco dalla nascita?.

 

Un altro argomento interessante è l'inferno. Gesù Cristo non parlò mai di inferno, perché sapeva che non esiste. Questo concetto è stato travisato e strumentalizzato; piuttosto Lui parlava delle "catene" che ogni uomo si procura a causa della sua ignoranza con cui si fa poi legare dalle conseguenze del Suo agire.

 

Il Cristo, poi, era uno stretto vegetariano: era così legato a tutti gli esseri viventi che non avrebbe potuto cibarsi di questi. Mangiare carne è in piena contraddizione con il messaggio d'amore che Egli insegnò. E a tal proposito, Papa Benedetto XVI confermò, in parte, che Gesù era vegetariano, affermando che Egli non mangiò agnello all'ultima cena - avendola trascorsa con gli Esseni, i quali erano rigorosi vegani - bensì invitò i fedeli a rinunciare alla carne e scegliere i cibi della terra per festeggiare la vita con la vita.

Nel libro di Ezechiele vi è scritto: "«in quanto a voi, animali della terra, che avete sofferto a causa dell'uomo, verrà il giorno in cui preparerò una grande festa, un grande banchetto in cielo e voi gioirete alle presenza di Dio»". E ancora: "«vai a curare quelle pecore da macello che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: «sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e non se ne curano affatto». lo non perdonerò agli abitanti del paese» [cc. 11,4-61].

Infine, Egli mangiava poco anche cibi cotti come fagioli e verdure, ma si nutriva particolarmente di bacche, radici e semi e non beveva alcol.

Gesù rivelò apertamente la natura Divina insita nell'Uomo: tutti siamo Figli di Dio e quindi un tutt'uno con il Padre. «In verità, dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte "spostasti, da qui a là" ed esso si sposterà, e niente sarà impossibile» [Matteo 17,1'14-211 I]. «Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni» [Matteo 10,8]. In questi passi possiamo capire come Gesù confermi che tutti noi siamo divini e avendo "fede" nella nostra essenza Divina possiamo compiere azioni anche più grandi di Gesù: «Chi crede in me compirà le opere che io compio» [Giovanni 14, (12-171]. 

Gesù parla non come anima individuale ma come Coscienza Divina Universale: «il vincitore (l'uomo realizzato) lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più (non dovrà più reincarnarsi). Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul Mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul Suo trono» [Apocalisse 3,(12-211)].

Altre frasi cariche di Insegnamento del Cristo sono:

«C'è più felicità nel dare che nel ricevere», «Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi», «Se non tornerete come fanciulli, non entrerete nel Regno dei Cieli», «Chi vuole essere grande nel Mio regno, sia servo del suo prossimo», «Se amate solo chi vi ama quale sarà il vostro merito?».

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Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli