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LA VASHISTHA GUFA | La grotta del Saggio Vashistha (Vashistha Guha o Gufa) è situata a circa 22 km da Rishikesh, sulla strada che porta verso la sacra Badrinath. Dalla strada principale è subito visibile l'Arco d’ingresso, costruito per commemorare il centesimo compleanno del Guru Swami Purushottamananda Maharaj. Il suo Ashram si trova in una tranquilla valle vicino al villaggio di Goolar Dogi, nel distretto di Tehri Garhwal. Il santo fiume Ganga che emerge dalla confluenza del Bhagirathi e da Alkananada a Devprayag, scorre maestosamente lungo le rive dell’Ashram.
Oggi la Gufa o grotta è visibile scendendo dalla strada a valle, ma fino a poco tempo fa era tutto ricoperto da una fitta foresta e prateria, dove animali selvaggi come tigri e orsi vagavano liberamente.
Swami Purushottamananda scelse la Vashistha Gufa come sua dimora finale per le austerità e la meditazione. Il suo Samadhi infatti si trova qui.
IL GURU COMPASSIONEVOLE DELLA VASHISTHA GUFA | Swami Purushottamananda-ji è nato il 23 novembre 1879 a Tiruvalla in Kerala sotto la stella Utharattaathi. I suoi genitori erano Parvati Amma e Narayan Nair. Il ragazzo fu chiamato Neelakantan.
Dopo aver completato i suoi studi primari con grandi soddisfazioni, Neelakantan pensava di proseguire per conseguire le specializzazioni e trovare un buon lavoro, ma proprio in quel periodo fu costretto a restare a letto a causa di forti reumatismi e problemi di paralisi. Tuttavia, dato che anche da ragazzo aveva una forte disposizione spirituale, ascoltando la storia di Prahalada aveva provato un meraviglioso senso di gioia ed un grande desiderio di ottenere la liberazione finale. La sua condizione fisica, infatti, non lo deprimeva, né lo angustiava.
Aveva una devozione ed una fede così salda nella divinità di Guruvayoor che nonostante camminasse a malapena decise di intraprendere un pericoloso viaggio verso la città, dove si trovava il tempio della Divinità. La sua ostinazione gli fece affrontare il lungo pellegrinaggio.
Rimanendo a Guruvayoor, sperimentò la pura felicità e persino la sua salute sembrava in qualche modo migliorata.
Neelakantan era desideroso di proseguire i suoi studi ma il destino volle altrimenti a causa della sua malattia. Tuttavia anche quando, sempre a causa della malattia, restava sdraiato nel suo letto, Egli imparava il sanscrito in modo da potere leggere il Bhagavatam, che non è certamente un testo di facile composizione da imparare e padroneggiare, a meno che non si sviluppi una profonda conoscenza dei termini e della lingua. Alla fine, la sua competenza coadiuvata dalla sua devozione lo rese altamente popolare nel cerchio spirituale nella sua città natale Tiruvalla.
A tal proposito, un ardente devoto di Sri Ramakrishna di Tiruvalla aveva organizzato un Sangh Ramakrishna (incontro con i devoti) e convinse Neelakantan a partecipare al kirtan (sessioni di canti che si svolgevano a rotazione nelle case dei membri della sangh). Quì il ragazzo venne subito riconosciuto come uno Swami-ji e gli chiesero sia di presiedere ai canti, sia di leggere alcune parti del Bhagavatam. La sua prima lettura ed esposizione fu la melodiosa Gopika Geetham che è l'epitome della bhakti. Dopo la lettura ed il commento, gli ascoltatori vennero trasportati in un stato di grande beatitudine e versano copiose lacrime di devozione.
A questa sangh partecipava anche Swami Nirmalananda, l'allora presidente del Ramakrishna Ashram di Bangalore. Lo stesso Swami Purushottamananda Maharaj nella sua autobiografia dedicò queste parole a Swami Nirmalananda Maharaj, descrivendo il suo primo incontro con lui:
«Ero nel Valia Kottaram (grande palazzo) vicino al Tempio di Subramanya ad Haripad (Kerala) quando la fortuna volle che potessi avere il darshan di Shri Nirmalananda Swami-ji. Venni attratto dal magnetico incantevole sguardo di quella persona divina, mi avvicinai dolcemente a lui, ed gli appoggiai il mio capo. In effetti, avevo offerto tutto me stesso, compreso il mio corpo a Lui. Ed è Mia ferma convinzione che, anche ora, la mia testa continui a riposare sul suo corpo».
Swami Nirmalananda lo prese con se e vedendo la purezza, devozione e innocenza del giovane e gli diede il permesso di essere suo discepolo.
Swami Nirmalananda era un perfezionista, una qualità assorbita dal Grande Maestro, Sri Ramakrishna. Insegnò queste qualità al giovane novizio. Ogni azione doveva essere strettamente osservata, infatti non era raro che il nuovo discepolo venisse rimproverato anche in pubblico. Questo però non scoraggiò mai Neelakantan, il cui ardore spirituale era intenso. Egli vedeva tutto come un inestimabile buon consiglio ed un insegnamento per sradicare completamente il suo ego e l'incompetenza.
Swami Nirmalananda, infatti, lo stava preparando per il grande incontro con Swami Brahmananda (Rakhal Maharaj), il figlio spirituale riconosciuto da Sri Ramakrishna in persona, nonché fondatore (insieme a S. Vivekananda) e primo presidente dell’Ordine di Ramakrishna. Addirittura gli avrebbe dato l’iniziazione. Il Grande Maestro sarebbe venuto a breve per visitare alcuni luoghi del Kerala.